In base ad uno studio dell'Istituto di Psicologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR di Roma è emerso che, in Italia, solo il 16% dei bambini compresi tra gli 8 e gli 11 anni va a scuola da solo. La scelta di accompagnare i propri figli a scuola, preferita dall' 84% dei genitori italiani, è basata sicuramente sul timore dei rischi dovuti al grande numero di macchine circolanti e alla possibilità di incontri pericolosi. Queste motivazioni, senza dubbio ragionevoli, rivelano però un'ansia di protezione che può anche essere controproducente.
La ricerca del CNR sottolinea, infatti, come la libertà di movimento e la confidenza con l'ambiente che li circonda siano, per i bambini, stimoli essenziali. Esse generano curiosità, capacità di adattamento e una maggior facilità di risoluzione dei problemi quotidiani. Accompagnare i figli a scuola in auto, quindi, impedisce loro di acquisire un comportamento corretto nei confronti della mobilità stradale e riduce i rapporti con i compagni.
Ma perché è meglio andare a scuola a piedi? Le ragioni sono molteplici e tutte importanti: garantire, ai bambini e ai ragazzi, la possibilità di fare attività fisica continuativa semplicemente andando e tornando da scuola a piedi o in bicicletta; diminuire il numero di automobili circolanti; ridurre il tasso di inquinamento; conoscere il proprio quartiere da un altro punto di vista e, se possibile, restituire ai bambini degli spazi stradali per muoversi e per giocare. Andare a scuola a piedi rappresenta, inoltre, un modo pratico di insegnare agli studenti l'educazione stradale. La partecipazione del mondo della scuola è, ovviamente, fondamentale per conoscere e modificare i comportamenti di mobilità dei bambini. Sarebbe, quindi, auspicabile che gli insegnanti integrassero la tradizionale educazione stradale con un'educazione alla mobilità. I diversi progetti pilota realizzati in Europa, tra i quali citiamo la realizzazione di carovane a piedi o in bicicletta, la composizione di diari della mobilità, l'attuazione di gare per risparmiare energia o le analisi degli ambienti scolastici, hanno dimostrato che è possibile ottenere, così, un buon decremento del traffico veicolare e un risparmio energetico del 30%. È evidente come una parte fondamentale di responsabilità ricada, comunque, anche sulle pubbliche amministrazioni, che dovrebbero promuovere e incoraggiare le iniziative volte a migliorare il rapporto tra i bambini e la città.
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